Agire come Bartleby lo scrivano. Preferire sempre di no. Non rispondere a
inchieste, rifiutare interviste, non firmare manifesti, perché tutto
viene utilizzato contro di te, in una società che è chiaramente contro
la libertà dell’individuo e favorisce però il malgoverno, la malavita,
la mafia, la camorra, la partitocrazia, che ostacola la ricerca
scientifica, la cultura, una sana vita universitaria, dominata dalla
Burocrazia, dalla polizia, dalla ricerca della menzogna, dalla tribù,
dagli stregoni della tribù, dagli arruffoni, dai meridionali scalatori,
dai settentrionali discesisti, dai centrali centripeti, dalla Chiesa,
dai servi, dai miserabili, dagli avidi di potere a qualsiasi livello,
dai convertiti, dagli invertiti, dai reduci, dai mutilati, dagli
elettrici, dai gasisti, dagli studenti bocciati, dai pornografi,
truffatori, mistificatori, autori ed editori. Rifiutarsi, ma senza
specificare la ragione del tuo rifiuto, perché anche questa verrebbe
distorta, annessa, utilizzata. Rispondere: no. Non cedere alle lusinghe
della televisione. Non farti crescere i capelli, perché questo segno
esterno ti classifica e la tua azione può essere neutralizzata in base a
questo segno. Non cantare, perché le tue canzoni piacciono e vengono
annesse. Non preferire l’amore alla guerra, perché anche l’amore è un
invito alla lotta. Non preferire niente. Non adunarti con quelli che la
pensano come te, migliaia di no isolati sono più efficaci di milioni di
no in gruppo. Ogni gruppo può essere colpito, annesso, utilizzato,
strumentalizzato. Alle urne metti la tua scheda bianca sulla quale avrai
scritto: No. Sarà un modo segreto di contarci. Un No deve salire dal
profondo e spaventare quelli del Sì. I quali si chiederanno che cosa non
viene apprezzato nel loro ottimismo.
(Diario degli Errori, 1976)
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