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lunedì

La carità perduta: C'est cette époque-ci qui a sombré!



Arthur Rimbaud - Wikipedia

GENIO


Egli è l’affetto e il presente perché ha aperto la casa all’inverno schiumoso e al rumore dell’estate, lui che ha purificato i cibi e le bevande, lui che è il fascino dei luoghi fuggenti e la sovrumana delizia delle soste. Egli è l’affetto e l’avvenire, la forza e l’amore che noi, in piedi nella rabbia e nella noia, vediamo passare nel cielo di tempesta e nelle bandiere di estasi.
Egli è l’amore, misura perfetta e riscoperta, ragione meravigliosa e imprevista, e l’eternità: macchina amata dalle qualità fatali. In noi tutti c’è stato lo spavento della sua concessione e della nostra: o godimento della nostra salute, slancio delle nostre facoltà, affetto egoista e passione per lui, lui che ci ama per la sua vita infinita…
E noi ce lo ricordiamo ed egli viaggia… E se l’adorazione se ne va, risuona, la sua promessa risuona: “Via queste superstizioni, questi antichi corpi, queste coppie e queste età. E’ la nostra epoca che è naufragata!”
Egli non se ne andrà, non ridiscenderà da un cielo, non compirà la redenzione delle collere delle donne e delle allegrie degli uomini e di tutto questo peccato: è cosa fatta, poiché egli è, ed è amato.
Oh, il suo respiro, le sue teste, le sue corse; la terribile celerità della perfezione delle forme e dell’azione.
Oh, fecondità dello spirito e immensità dell’universo!
Il suo corpo! La liberazione sognata, lo spezzarsi della grazia pervasa di nuova violenza!
La sua vista, la sua vista! tutte le antiche genuflessioni e le pene riscattate sui suoi passi.
Il suo giorno! l’abolizione di tutte le sofferenze sonore e mobili nella musica più intensa.
Il suo passo! le migrazioni più enormi delle invasioni antiche.
O lui e noi! l’orgoglio più benevolo della carità perduta.
Oh, mondo! e il canto chiaro delle nuove sventure!
Egli ci ha conosciuti tutti e ci ha amati tutti. Sappiamo, questa notte d’inverno, da promontorio a promontorio, dal polo tumultuoso al castello, dalla folla alla spiaggia, di sguardo in sguardo, con le forze e i sentimenti spossati, chiamarlo e vederlo, e di nuovo mandarlo via, e sotto le maree e da sopra i deserti di neve, seguire i suoi sguardi, il suo respiro, il suo corpo, la sua luce.
 
 

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