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sabato

Marionette, libertà e finzione -

Robert de Niro nell'inquadratura finale di "C'era Una volta in America"

Da Ubu Incatenato di Alfred Jarry:


I FORZATI: Viva la schiavitù, viva Padre Ubu!
PADRE UBU: Madre Ubu, hai un pezzo di spago per rabberciare la catena delle mie spalle?    Sono così pesanti che ho sempre paura di perderle per strada.
MADRE UBU: Stupido personaggio!
PADRE UBU: Guardate, mi si sgancia la gogna e mi si sfilano le manette dalle mani. Finirà che mi troverò libero, senza ornamenti, senza scorta, senza onori, e costretto a provvedere da me a tutte le mie necessità!

Da Sul Teatro di Marionette di Heinrich Von Kleist:

"Sicché" dissi un po' distratto, "dovremmo mangiare di nuovo il frutto dell'albero della conoscenza per ritornare allo stato di innocenza?"
"Eh sì" rispose. "Questo è l'ultimo capitolo della storia del mondo".

Da Una pantomima. Un soggetto per la scena: Antonin Artaud . . .

La scena si riempie di gente che corre e indica il cielo col dito.
- Là, là, che cosa è?
- No, non là, qua, ti dico che è qua.
- La macchia, to', guarda la macchia, ehi ma guarda quella macchia.

  
 Era una melodia, era un alito?
Qualche cosa era fuori dei vetri.
Aprii la finestra: era lo Scirocco:
e delle nuvole in corsa al fondo del cielo curvo
(non c'era là il mare?)
si ammucchiavano nella chiarità argentea
dove l'aurora aveva lasciato un ricordo dorato. 
Dino Campana, Canti Orfici, 1914. 

 
 

 

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